Cateterismo Cardiaco (Agosto 2011)

E finalmente, dopo anni di attesa i dottori (questo e’ il caso di dire esperti) hanno deciso di chiudere il difetto interatriale di Alida. Allora abbiamo approfittato dell’occasione di questo ricovero a Massa Carrara per fare prima qualche giorno di sano divertimento al mare (bagni passeggiate gelati musica e chi piu’ ne ha piu’ ne metta), per poi proseguire la corsa con la valigia gia’ preparata prima di partire ed arrivare fino in Toscana.
Arrivati in ospedale, andiamo in camera, ci sistemiamo e torniamo sotto ad accompagnare la parte della famiglia che sarebbe tornata a casa per poi tornare a riprenderci a cuore riparato. Stiamo ancora un po’ insieme e poi ci salutiamo. Neanche una lacrima, tutti belli sorridenti e questo e’ un ottimo inizio. Io e Alida saliamo in reparto. L’ospedale e’ molto accogliente da non sembrare neanche un ospedale per fortuna. Dottori e infermieri che si distinguono a malapena, tutti molto gentili, mi piace e Alida e’ molto serena.
Arriva il lunedi e questa giornata passa molto velocemente perche’ abbiamo molte visite da fare. Le ore passano e siamo ormai a letto.
E’ la sera precedente l’intervento di cateterismo cardiaco di Alida. Ero tranquilla, ora dopo aver firmato tutti i consensi per anestesia, eventuali trasfusioni, terapia intensiva percentuali non riuscita e relative conseguenze, lo sono un po’ meno. In ogni caso a mente fredda e dopo aver pensato e ripensato sono sicura che abbiamo fatto la scelta giusta che non vuol dire necessariamente che l’intervento riuscira’, ma solo che dopo aver valutato tutte le possibilita’ del caso abbiamo fatto la cosa piu’ giusta in questo momento per Alida. Del resto abbiamo sempre fatto cosi’ e questo mi fa vivere e dormire serena. Il cuore e le esperienze precedenti mi dicono che tutto andra’ bene e spero proprio che sia cosi’. E poi sto gia’ pensando che domani sara’ una giornata lunga perche’ avra’ l’inguine fasciato e non potra’ piegare le gambe e lei quando e’ in un letto e’ perennemente con le gambe piegate e poi non potra’ bere fino a domani sera….e come glielo spieghi? E poi lo stomaco, oddio speriamo che non vomiti. Vabbe’, ormai sono le 23, e’ meglio che io dorma almeno un po’, devo ricaricare le pile per bene, domani e’ vicino….

Alida e’ in sala operatoria da circa 1 ora e mezza, io dopo aver fatto una doccia, mi sono rilassata, sono anche riuscita a mangiare perche’ oggi la giornata sara’ lunga e difficoltosa. Un attimo fa e’ passato un papa’ per vedere come stavo e mi ha chiesto stupito: “cosa stai facendo, scrivi?” e tra me ho pensato che per stare tranquilla avevo deciso di scrivere le mie emozioni, ed ho sorriso. Adesso sono seduta in poltrona e ho deciso di sentire un po’ di musica per stare meglio….. e intanto aspetto che qualcuno arrivi a dare buone notizie. Queste attese in ospedale sono eterne e ti tolgono sicuro dei giorni di vita…… qui in reparto siamo davvero tutti nella “stessa bagna”, mi viene da pensare.
Arriva la dott.ssa con largo anticipo e vedo un sorriso, mi dice che ce l’hanno fatta. Ringrazio, saluto e a questo punto, dopo aver urlato di gioia mi viene una gran voglia di piangere. Rimando quindi tutte le telefonate tranne quella a mio marito che esulta.
Sono le 17.30 e Alida e’ ormai tornata da 3 ore in camera. L’intervento e’ riuscito, l’ombrellino e’ stato posizionato e ora spettiamo solo che passino le ore per essere sempre piu’ tranquilli. Alida era arrabbiatissima con me. Mi ha dato calci e schiaffi finche’ dopo 2 ore mi sono allontanata dal letto e mi sono seduta alla finestra…. Questa volta io arrabbiata con lei; infatti le ho detto “io me ne vado, calmati e basta”. Poi ho tel a Oscar per confrontarmi su come fare a calmarla e ho visto che piano piano lei si tranquillizzava. Era come se volesse tenermi a distanza, ma allo stesso tempo era piu’ serena se io rimanevo in camera con lei..Finita la tel ha riaperto gli occhi e allora, capito il trucco, ho continuato a far finta di tel, finche’ e’ sprofondata nel sonno. Alle volte ci si deve arrangiare come si puo’!!
Sono le 21.30 e tutto va bene, come si dice. Alida ora per ora si sta riprendendo, ha guardato un po’ la tv e soprattutto ha mollato la musica che teneva ininterrottamente dalle 15 di oggi pom e si inalberava se provavo a toglierle le cuffie anche quando dormiva. Ha mangiato e bevuto un poco, ma questo non e’ un problema. Ora e’ a letto e se tutto va come sta andando riusciro’ anche a riposare. Wow

Scrivo questa ultima parte a casa dopo quasi 1 mese dal ricovero. Alida sta bene. Se ritorno a pensare ai giorni in ospedale penso a quanta pena mi ha fatto vederla sotto l’effetto della preanestesia, incapace di reagire e di fare movimenti, ma secondo me cosciente e consapevole quando l’ho salutata fuori dalla sala operatoria e questo forse spiega l’incazzatura al ritorno in camera; penso ai pensieri negativi che ho avuto quanto ho dovuto metter le firme e prendermi la responsabilita’ di quel che sarebbe potuto succedere nel bene e nel male e penso a questo ospedale cosi’ diverso dagli altri, piccolo ed accogliente, con un’ aspetto quasi familiare. Le mamme e i papa’ che ho incontrato, ognuno con la propria storia, eppure ti senti cosi’ vicino uno all’altro. E poi penso a Leonardo che qualche giorno prima del ricovero mi ha chiesto ” mamma, ma quando hanno aggiustato il cuore ad Alida e torna a casa lei poi parla?” e allora mi rendo conto di quanti pensieri abbia anche lui e che e’ stato bravissimo e si e’ comportato come un adulto… o quasi.
Bene ora posso dire che e’ stata una esperienza che ha riempito un’altra pagina del nostro libro della vita, che in qualche modo sono cresciuta un altro po’, ed ancora una volta ho avuto la conferma che e’ giusto pensare in positivo

Silvana Grasso

 

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